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Solidarietà dell'UE con l'Ucraina

Chiamare la Russia a rispondere del proprio operato

Bucha: il simbolo del massacro di civili

Le indicibili atrocità

A woman threatened by her partner

Durante l'occupazione di Bucha i russi hanno rinchiuso circa 25 ragazze ucraine di età compresa tra i 14 e i 24 anni in uno scantinato per sottoporle a ogni sorta di violenze. Nove sono rimaste incinte. 

Russian retreat from Bucha reveals scores of civilian deaths

Il 6 aprile 2022, dopo gli incendi e i saccheggi russi, un uomo spinge la bicicletta in una strada di Bucha tra detriti e veicoli militari distrutti.

Foto di Chris McGrath/Getty Images

Visit of Ursula von der Leyen, President of the European Commission, and Josep Borrell Fontelles, Vice-President of the European Commission in charge of a stronger Europe in the World, to Ukraine

Cadaveri in sacche mortuarie allineati presso la chiesa di Sant'Andrea Pervozvannoho nella città di Bucha, pochi giorni dopo l'offensiva russa.

Violazioni del diritto internazionale

L'UE è fermamente impegnata a garantire che i crimini di guerra commessi in Ucraina non restino impuniti.

I crimini contro l'umanità, i crimini di guerra, il genocidio e il crimine di aggressione, definiti anche crimini internazionali, sono considerati le più gravi violazioni del diritto internazionale.

L'Ucraina sta indagando su oltre 69 000 episodi di presunti crimini internazionali, ma si ritiene che il numero effettivo di tali atrocità sia ben più elevato.

14 Stati membri dell'UE

hanno già avviato indagini nazionali per i crimini internazionali commessi in Ucraina

6 Stati membri dell'UE

Polonia, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Romania e Lituania, fanno parte della squadra investigativa comune sostenuta da Eurojust, insieme all'Ucraina e alla Corte penale internazionale (CPI)

Cos'è un crimine di aggressione

Il crimine di aggressione è generalmente commesso dalla più alta leadership politica e militare di un paese contro la sovranità, l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di un altro paese. Tra i crimini di aggressione figurano l'invasione, l'occupazione militare, l'annessione mediante l'uso della forza, i bombardamenti e il blocco militare dei porti, tutte azioni commesse dalla Russia.

Poiché la Russia non ha accettato la giurisdizione della Corte penale internazionale (CPI), la Commissione propone opzioni alternative per garantire che sia fatta giustizia anche per quanto riguarda il crimine di aggressione.

Perseguire i crimini della Russia in Ucraina

Pur continuando a sostenere il lavoro della CPI, la Commissione, insieme alla comunità internazionale, sta lavorando alla creazione di un tribunale incaricato di indagare e perseguire il crimine di aggressione della Russia.

Per contribuire a coordinare la raccolta delle prove, la Commissione ha istituito all'Aia il centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione nei confronti dell'Ucraina, integrato nell'attuale squadra investigativa comune sostenuta da Eurojust. Il centro sosterrà il coordinamento delle indagini e l'ulteriore raccolta di prove dei crimini di guerra commessi in Ucraina.

La Commissione continua inoltre a coadiuvare i meccanismi esistenti:

  • sostenendo le capacità della CPI con oltre 10 milioni di euro dall'inizio dell'invasione
  • rafforzando l'ufficio del procuratore generale ucraino con oltre 6 milioni di euro per le tecnologie informatiche e le attrezzature
  • mettendo Eurojust in condizione di svolgere il proprio compito: con la modifica del regolamento Eurojust l'Agenzia può preservare, conservare e analizzare in sicurezza in una nuova banca dati le prove relative ai crimini internazionali
  • aiutando Eurojust ed Europol, che fungono da hub per il coordinamento delle indagini nazionali degli Stati membri dell'UE
  • coordinandosi con i partner internazionali per garantire l'assunzione di responsabilità e una risposta globale. 

Risarcire i danni inflitti

La Russia e i suoi oligarchi devono risarcire l'Ucraina per i danni e le devastazioni che hanno causato.

Nel marzo 2022, dopo l'inizio dell'aggressione russa dell'Ucraina, la Commissione ha istituito la task force "Freeze and Seize". L'obiettivo di questa task force è garantire un migliore coordinamento delle sanzioni dell'UE nei confronti di persone e imprese russe e bielorusse.

La task force è gestita dalla Commissione e consente agli Stati membri, alle agenzie dell'UE, a Eurojust ed Europol di collaborare per individuare, congelare e, ove possibile, confiscare i beni russi.

La task force lavora a stretto contatto con i partner internazionali, comprese le autorità ucraine e statunitensi. A livello di G7+, la task force collabora regolarmente con la task force REPO ("Russian Elites, Proxies and Oligarchs").

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I FATTI

Beni privati per oltre 28 miliardi di euro finora congelati nell'UE

L'UE ha inoltre introdotto obblighi più rigorosi in materia di congelamento dei beni. È stato concordato un nuovo criterio di inserimento in elenco per includere le persone che beneficiano del trasferimento forzato di proprietà o di controllo di controllate russe di imprese dell'UE. Ciò garantirà che nessuno tragga profitto dalle perdite subite dalle imprese dell'UE quando le loro controllate sono acquisite con la forza da proprietari/dirigenti russi. 

Ricostruire l'Ucraina

Con l'aiuto della task force "Freeze and Seize", gli Stati membri dell'UE hanno congelato oltre 28 miliardi di euro in beni appartenenti a imprese e oligarchi russi e bielorussi.

Oltre 200 miliardi di euro di beni della Banca centrale russa sono immobilizzati nell'UE.

Per sfruttare al meglio questi fondi e iniziare a ricostruire l'Ucraina, la Commissione ha proposto diverse opzioni agli Stati membri, tra cui la creazione di una nuova struttura per gestire i beni pubblici russi congelati e bloccati, investirli e utilizzare i proventi a favore dell'Ucraina.

Colmare le lacune giuridiche

Mentre prosegue l'aggressione russa all'Ucraina, è fondamentale attuare pienamente le sanzioni dell'UE e impedire che si tragga vantaggio dalla loro violazione. Abbiamo potenziato il diritto dell'UE:

L'obiettivo è potenziare l'effetto deterrente delle sanzioni dell'UE e dotare gli Stati membri di strumenti giuridici che permettano loro di confiscare un maggior numero di beni, se connessi a un reato.